Il paese di Badia Petroia
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Il paese di Badia Petroia nasce e si sviluppa nei secoli attorno al grande complesso dell’Abbazia. A distanza di centinaia di anni, conserva ancora scorci e curiosità da non perdere.
La piazzetta e la torre
Superate la struttura in ferro che ospita le campane e la casa parrocchiale, ci troviamo nella piazzetta, il centro del paese. Al suo interno spicca la torre dei Lanzi (attualmente casa Buhler) costruita nel 1393 come strumento di difesa del paese dai marchesi di Cerreto (ramo collaterale dei marchesi Bourbon del Monte) e acquistata in epoca più recente, per l’appunto, dalla famiglia Lanzi.
L’edificio era il centro del fortilizio difensivo del paese. La parte più bassa della torre si dice sia stata realizzata a seguito di un terremoto di fine ‘600 con le pietre crollate dalla imponente torre “originale”, quindi molto più alta dell’attuale.
La torre presenta ancora alcune finestrelle medievali e sono visibili sul muro esterno alcune tracce di fuliggine: è probabile che all’interno, al piano terreno, fosse attiva la bottega del fabbro Matteo Berto di Petroia.
La casa dei marchesi Bourbon
Un edificio molto caratteristico si trova di fronte alla torre. Si tratta di casa Alunno, per lungo tempo appartenuta ai marchesi del Monte e ai loro discendenti.
La casa è ricca di decorazioni di stile trecentesco ed è impreziosita da una splendida cornice in cotto a denti di sega (stile presente anche in alcuni punti della chiesa).
Il caminozzolo
Lo scorcio più caratteristico dell’antico paese di Badia Petroia è di certo il “caminozzolo”, un cunicolo che unisce il centro del paese al livello sottostante, con archi, scalinata e finestra databili intorno al 1100.
A metà della scalinata si trova anche una porta di ingresso a quello che probabilmente era un magazzino che ospitava frutta e verdura coltivata nei campi circostanti. Il passaggio era anche un comodo strumento di difesa, in quanto facile da chiudere nel momento del bisogno.
La via dei “torrioli”
Usciti dal caminozzolo e prendendo la strada a sinistra, costeggiamo gli edifici che costituivano in passato la casa dell’ortolano, cioè l’abitazione dove alloggiavano i lavoratori dei campi vicini.
Proseguendo, percorriamo la strada soprannominata via dei “torrioli”, dove per torrioli i paesani intendevano le absidi della chiesa, la cui vista da questo punto di osservazione risulta stupenda.
Le tre linee di mura
Dai resti tutt’ora presenti si può intuire che il paese di Badia avesse 3 linee di mura difensive a protezione della popolazione, collocate una all’interno dell’altra:
- I resti del 1° muro più esterno sono collocati davanti a quella che era la dogana del paese.
- I resti del 2°muro si trovano sotto a Casa Alunno e ai giorni nostri ospitano le lapidi commemorative dei caduti delle due guerre mondiali.
- I resti del 3° muro, il più interno, si trovano davanti alla casa parrocchiale.
Le gallerie
Oltre alla torre e al complesso difensivo, un altro sistema di protezione erano le gallerie sotterranee di Badia. Testimoni oculari hanno parlato di gallerie alte a sufficienza da poter camminare agevolmente e costruite a zig zag in modo da evitare i colpi di balestra.
Forse l’ingresso di tali gallerie era posto nei pressi del campanile o all’interno del giardino del monastero. Per certo sappiamo che una delle uscite si trovava presso la “dogana” del paese e che fu esplorata negli anni ’60 fin dove possibile (alcune frane impedivano la prosecuzione dell’esplorazione).
L’evoluzione del nome
Riportiamo una breve lista dei nomi che si sono succeduti nei secoli per identificare il monastero (prima) e il paese (poi).
- 972 d.C. – Monastero di S. Maria di Petruvio
- 1126 – Abbazia di Petroja
- 1449 – Abbazia di Petroia
- 1781 – Santa Maria e Sant’Egidio di Badia Petroia
- 1878 – Villaggio di Petroia
- 1940 – Badia di Petroia
- Oggi – Badia Petroia, la Badia
Fonti
- La vera storia del monastero di Petroia, 1986, Don Giuseppe Franchi
- Badia Petroia nella sua arte, nell sua storia, 2017, Francesco Grilli